[vc_row][vc_column width=”2/3″][vc_custom_heading text=”Il Legame Affettivo” font_container=”tag:h1|text_align:left”][vc_column_text css=”.vc_custom_1456681101924{padding-top: 0px !important;}”]

Il mondo scientifico è ormai totalmente concorde nell’affermare che il legame esistente tra cane e proprietario non sia solo un semplice legame affettivo, ma un vero legame di attaccamento.

Nell’uomo l’attaccamento è il legame affettivo che si sviluppa tra madre e figlio e si ritrova anche nelle relazioni che il bambino instaura nella seconda infanzia, andando di fatto ad influenzare tutto l’arco della vita dell’individuo.

Mary Ainsworth, una famosa psicologa canadese, fu la prima è teorizzare le caratteristiche di questo legame offrendo una precisa descrizione: “l’attaccamento è quella forma di comportamento che si manifesta in una persona che mantiene la prossimità di un’altra, chiaramente identificata, ritenuta in grado di affrontare il mondo. Questo comportamento diventa evidente ogni volta che la persona è spaventata, affaticata o malata, e si attenua quando si ricevono conforto e cure.”

Ecco quindi che la madre assume i connotati di una base sicura ovvero una risorsa di conforto a cui il bambino dipende e che mitiga ogni vulnerabilità associata all’esplorazione dell’ambiente esterno.

Possiamo ritrovare lo stesso nel cane, per il quale la base sicura è il suo proprietario.

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Nel cane l’attaccamento si ripete almeno due volte: la prima si instaura con la madre naturale e a questa seguirà la formazione di un legame di attaccamento secondario con il proprietario che lo avrà adottato.
Noi avremo quindi il compito di rappresentare una solida base sicura per il nostro cane, dalla quale egli potrà affacciarsi al mondo esterno e alla quale potrà tornare sapendo che sarà confortato se triste, o rassicurato se spaventato.
In sostanza, questo ruolo consisterà nell’essere disponibili, pronti a rispondere quando chiamati in causa, ma intervenendo solo quando sarà strettamente necessario.
I cani, a seconda delle razze, differiscono nell’intensità del legame affettivo: alcuni tendono a legarsi particolarmente ad una persona della famiglia, che diventa il riferimento principale, altri invece mostrano meno preferenze e si legano in modo simile a tutti i membri del gruppo.
Alla base di questi atteggiamenti ci possono essere caratteristiche individuali ma soprattutto predisposizioni razziali: razze selezionate per lavorare con una sola persona, come i pastori conduttori, o a proteggere persone e animali, come i cani da difesa personale o territoriale, tenderanno a fare riferimento ad uno stretto numero di persone ben conosciute ed a limitare i contatti con tutti gli altri, mentre i cani da caccia e da riporto saranno generalmente più gregari, tolleranti e ben disposti anche con i meno conosciuti.
Se al nostro cane piace, è sempre importante cercare di esprimergli affetto, soprattutto come lode dopo che ha fatto qualcosa di corretto.

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